Il Quadrivio dell’Annunziata, oggi piazza Capomazza, è un importante snodo della viabilità di Pozzuoli. Ingresso nord-ovest della città, è stato chiaramente dimostrato che questo incrocio a quattro vie esistesse già in epoca romana. Molto probabilmente dotato di ingresso monumentale, di cui resta solo un blocco di pietra lavica delle fondamenta che è possibile osservare ancora oggi, conservato in mezzo al marciapiede. Quindi una strada romana arrivava in piazza dalla zona degli Anfiteatri e delle Terme (sud-est), un’altra dai vici (quartieri) della ripa puteolana a sud, attraverso il Vallone Mandria, oggi avvallamento abbandonato, un’altra invece dall’attuale Via Vecchia Luciano (ad ovest, dove si trovavano le ricche ville urbane e lo stadio di Antonino Pio) e un’altra a nord che si congiungeva alla Via Consularis Puteolis Capuam e arrivava, attraverso la via Campana, a Quarto e a Capua.
Nel quadrivio sorge un luogo importante: inizialmente, come dimostrano gli avanzi romani, un luogo densamente popolato e forse Xenodochium, ovvero un luogo di ristoro alle porte della città per viaggiatori e cavalieri. Per certo ebbe la stessa funziona in età medioevale. Una terribile eruzione che distrusse il villaggio di Tripergole nel 1538, nel quale era situato un importante ricovero termale per malati e poveri, chiamato Ospedale di Santa Marta. Tale presidio fu ricostruito nel 1572 proprio sull’area dello Xenodochium di Pozzuoli. Nel 1910 il senatore Vincenzo Cosenza acquistò tali luoghi dal comune di Pozzuoli e li rese privati.
Continuando verso nord, usciamo dalla città romana. Per certo, grazie a fonti storiche, ma senza avere tracce concrete, sappiamo che tale zona fu detta “pondera”. Tale significato, dal latino “pesa, pesare” si riferiva appunto alla pesa pubblica o dogana di Puteoli. Ce ne parlano archivi del XV sec. e scrittori di Guide dei Forestieri, come il De Iorio e Paolo Antonio Paoli.
Da via Celle in poi è possibile camminare su una vera e propria strada basolata romana, proprio come quelle di Pompei o Ercolano, ed è possibile ammirare una serie di sepolcri di particolare rilievo, comprendenti la cosiddetta Necropoli Monumentale di Via Celle.
Seguendo l’antica strada campana (ricordiamo, era tutta un’unica necropoli, ma con gli anni l’integrità è venuta a mancare) si arriva ad una nuova serie di sepolcri particolarmente densi – siamo alla Necropoli di San Vito. Celebre luogo del quale è possibile ammirare molti disegni, quadri e incisioni relativi al periodo del Grand Tour: in particolare vi è anche un Mausoleo funebre a base quadrata che è degno di menzione.
Sempre in zona, vi è la piccola ma antica chiesetta di San Vito, con l’attuale edificio risalente al 1655, ma certamente di origini più antiche. Difatti recenti scavi in proprietà privata hanno regalato alla città un’area della necropoli di età paleocristiana della città di Puteoli (presso Villa Elvira).