Le vicende religiose legate a Pozzuoli ne fanno uno dei centri più importanti del Cristianesimo
L’arrivo di San Paolo a Pozzuoli
L’apostolo Paolo sbarca a Pozzuoli nel 61 d. C. da una nave oneraria di Alessandra. Condotto al carcere da Festo, governatore della Giudea, si era appellato al tribunale di Nerone. Dopo vari scali e un naufragio a Malta, la nave aveva toccato Reggio e si era diretta verso il litorale campano. Entrando nel golfo partenopeo attraverso le Bocche di Capri, Paolo poté ammirare la mole della villa Jovis e delle altre residenze imperiali di Augusto e di Tiberio.
Il molo di Pozzuoli era affollato di curiosi e perditempo: così lo descriveva Seneca a Lucillo.
La nave trasportava assieme alle consuete svariate mercanzie un gruppo di prigionieri. L’Apostolo era atteso da un gruppo di amici, più propriamente “fratelli”, i cristiani di Pozzuoli.
Luca non fornisce particolari su quel soggiorno né qualche nome dei fratelli di fede presenti all’incontro, ma si trattenne con i cristiani di Pozzuoli sette giorni, durante i quali li raffermò nella fede e li esortò a resistere al male.
Sul molo del porto di Pozzuoli, sulla parte esterna dell’abside, della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, si ammirano due lapidi: una, del 1918, ricorda l’approdo di Paolo di Tarso a Puteoli, con i simboli dell’apostolo, e l’altra la sosta di papa Giovanni Paolo II avvenuta, proprio nei pressi, il 12 novembre 1990. Tra le due epigrafi giganteggia la maiolica di Giuseppe La Mura, raffigurante l’arrivo di san Paolo sul molo puteolano, inaugurata il 29 giugno 1991.
Il martirio di San Gennaro e degli altri martiri puteolani
Era l’anno 305 d.C., quando sette martiri, Procolo e Gennaro, Eutiche, Acuzio, Artema, Sosso, Massimo e Giuliana da Cuma, Festo e Desiderio furono decapitati nella piazza della solfatara, durante la persecuzione dei cristiani condotta ad opera dell’imperatore Diocleziano, una fra le più feroci e spietate. I cristiani erano cercati, stanati, inseguiti come animali da preda ed, una volta imprigionati, erano sottoposti a tormenti disumani.
Correlato più di altri a tale storia, è il Santuario di San Gennaro alla Solfatara di Pozzuoli. Ma vi era, prima delle sistemazioni moderne, una curiosa Cappella dedicata a San Gennaro presso l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli: molto probabilmente a causa della leggenda che volle che il santo, inizialmente fu condannato ad essere sbranato dalle bestie selvagge proprio in questo luogo.
Necropoli paleocristiana
Presso via San Vito sorge un’antica necropoli romana. Un parte, venuta alla luce più recentemente, ha rimesso alla luce una parte di sepolcri e necropoli paleocristiana. Tale luogo si trova al di sotto della Villa Elvira ed è possibile visitarlo su richiesta. Durante il restauro attento dell’antico casale, è stato ritrovato un complesso romano – paleocristiano, una rarissima e preziosa testimonianza del Cristianesimo a Pozzuoli (III d.C.).
Il battistero paleocristiano nel tempio di Giove a Cuma
Altre testimonianze paleocristiane si ritrovano presso l’antica Cuma. Gli scavi archeologici condotti nel 1910 da Gabrici, seguiti da quelli di Spinazzola nel 1911 e ripresi nel 1932 da Maiuri, portarono alla luce, su due livelli differenti dell’acropoli, le rovine di due fabbriche templari che presentavano entrambe tre distinte epoche d’intervento, di cui l’ultima è riconducibile al periodo cristiano. Negli ultimi anni, circa trenta tombe risalenti al periodo paleocristiano e medievale, sono state riportate alla luce nel tempio di Giove sull’acropoli di Cuma.
Chiese e luoghi di culto importanti
Consultate questa mappa interattiva per conoscere posizione e luogo di tutte le Chiese di Pozzuoli. Per la maggior parte di esse è stata inserita anche una fotografia e breve descrizione. Tutte le chiese sono indicate con l’icona a croce di colore lilla.