Oggi, dell’antica Bauli romana resta ben poco a testimoniare ai posteri quel che fu, tuttavia i ruderi sopravvissuti hanno saputo far emozionare ogni visitatore del passato. Per questioni di praticità, includiamo anche gli attuali rinvenimenti ricadenti nell’area del Comune relativi alla parte di Miseno, in quanto è logico pensare che fossero pertinenti allo stesso luogo, in passato. Parliamo, in particolare:
Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei al Castello Aragonese di Baia
Dal 1993 il castello aragonese costruito nel 1495 è sede del museo dei Campi Flegrei, suddiviso principalmente nelle sezioni di Cuma, Pozzuoli e Rione Terra. Nella splendida cornice paesaggistica che si ammira dalla fortezza aragonese, l’allestimento museale ricostituisce contesti smembrati di provenienza flegrea, riunendo reperti di vecchio ritrovamento, finora custoditi prevalentemente nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a quelli provenienti dai recenti scavi dell’Università Federico II, dell’Orientale, del Centre J. Bérard e della Soprintendenza stessa, secondo una esposizione ragionata per contesti topografici e tematici, sotto la direzione scientifica del prof. Fausto Zevi.
Per informazioni e visite: https://goo.gl/maps/osypWPtsfo12
Il complesso archeologico delle Terme di Baia
Baia, sebbene distante una manciata di minuti dal centro storico di Bacoli, è una frazione che ricade in questo comune. Ospita un importantissimo e ricco complesso archeologico perlopiù visitabile, composto da grandi aule termali come il Tempio di Mercurio, il Ninfeo di Diana, e il tempio di Venere ma anche ambienti residenziali.
Per informazioni e visite: https://goo.gl/maps/wyvHgHwb4Br
La piscina Mirabilis, cisterna della flotta imperiale romana
La Piscina Mirabilis è una cisterna idrica di dimensioni colossali, costruita in età imperiale per garantire la fornitura d’acqua alle navi militari che stanziavano nel porto. Punto terminale dell’acquedotto del serino, la cisterna venne interamente scavata nel tufo della collina prospiciente il porto, ad 8 metri sul livello del mare. A pianta rettangolare, è alta 15 metri, lunga 70 e larga 25, con una capacità di 12.000 metri cubi. È sormontata da un soffitto con volte a botte, sorretto da 48 pilastri a sezione cruciforme, disposti su quattro file da 12. Per visitare la cisterna è necessario prenotare attraverso un numero di telefono un incaricato della Soprintendenza.
Per informazioni e visite: https://goo.gl/maps/QmZqqhRaAQN2
La Casina Vanvitelliana
Gioiello dell’architettura neoclassica con la firma dell’architetto reale Luigi Vanvitelli, lo stesso che progettò la reggia di Caserta, la facciata di Palazzo Reale a Napoli e molte altre architetture Campane in età borbonica. La funzione era di supporto e ristoro per le battute di caccia reali svoltesi tra le palude del Fusaro e i boschi di Cuma. Visitabile a pagamento.
Sepolcro o Tomba di Agrippina
Una costruzione di epoca imperiale, nella quale la tradizione ha voluto riconoscere la tomba di Agrippina, madre di Nerone. In realtà il monumento è un teatro-ninfeo, parte di un’imponente villa marittima, andata distrutta e sommersa dalle acque antistanti. La struttura, nata come odeion (teatro coperto per audizioni musicali o spettacoli mimici) in età augustea o giulio-claudia, tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C. fu trasformata in un ninfeo esedra. Il monumento consta di tre emicicli disposti su più livelli.
Il teatro romano di Misenum
Localizzato in posizione scenica sulla sponda opposta dell’isolotto di Punta Pennata, attualmente non completamente scavato e purtroppo ricoperto da superfetazioni moderne. Attualmente vi si entra dall’ambulacro inferiore ad emiciclo coperto con volta a botte, scavato nel tufo e foderato in opus vittatum; interrato circa per metà della sua altezza per effetto del bradisismo, esso presenta l’imbocco dei corridoi radiali con arco di laterizi, che conducevano ad un’altra galleria semicircolare più interna. Visitabile su prenotazione.
Il sacello degli Augustali
Ruderi di un complesso monumentale , situato a breve distanza dal teatro, realizzato in epoca giulio-claudia e dedicato al culto dell’imperatore Augusto, nella sua forma attuale risale alle sistemazioni di età antonina (metà del II secolo d.C.), fatte eseguire da Cassia Victoria in onore del marito L. Laecanius Primitivus, sacerdote Augustale dell’epoca di Marco Aurelio. Alcuni rinvenimenti sono esposti al Museo dei Campi Flegrei e al Museo Archeologico Nazionale. Il sito è visitabile su prenotazione.
Grotte della Dragonara e Villa di Lucullo
In realtà pertinenti alla stessa struttura. Le grotte non sono altro che la cisterna privata di tale villa, attribuita a Lucio Licinio Lucullo dove si disse risiedette anche Tiberio. Sono state largamente utilizzate fino all’ottocento per la fornitura idrica degli abitanti locali.
Siti minori o chiusi al pubblico
Altri siti archeologici minori sono localizzati in proprietà private, sono chiusi al pubblico non facilmente accessibili. Pertanto li indicheremo sommariamente di seguito.
- Cisterna di Cento Camerelle, anch’essa una cisterna idrica, ma più antica: monumento consiste in una serie cisterne, composte da due parti sovrapposte, del tutto indipendenti, orientate diversamente e risalenti ad epoche diverse. Esse erano in realtà pertinenti ad una villa, i cui ruderi si osservano in parte scavati nel banco tufaceo della collina sottostante ed a peschiere semisommerse nello specchio d’acqua antistante. Forse è proprio la cisterna pertinente alla sopracitata villa di Ortensio.
- Faro romano, struttura ipotizzata come faro, sita presso la Piscina Mirabilis, di età augustea, costituita da un ambiente quadrato in opera reticolata, coperto da una volta a cupola ribassata, circondato da altri tre vani di minori dimensioni, anch’essi con coperture a cupole, le quali, unite, formavano come un’unica struttura con quella centrale.
- Porto militare di Misenum, di cui attualmente restano solo i piloni del molo sommersi, tra Punta Pennata e Capo Miseno. Si estendeva dai moli fino al lago di Bacoli, detto di Acqua Morta, bacino chiuso da un istmo sabbioso, perfetto come cantiere per effettuare operazioni di cantiere e riparare le navi dalla tempesta.
- Ninfei e grotte artificiali in Capo Miseno, scavate lungo il profilo di tufo dell’imponente promontorio. Purtroppo, dopo un crollo improvviso del costone, una nota grotta è andata perduta inevitabilmente.
- Terme Pubbliche, site presso il teatro
- Necropoli militare e civile, dislocata presso l’attuale via detta Mercato di Sabato, fino all’area di Miliscola. La strada difatti coincideva con quella antica, che portava i viaggiatori da Miseno fino al Fusaro e a Cuma.
- Mausolei, colombari e tombe aristocratiche, probabilmente pertinenti alle ricche ville, oggi inglobati in abitazioni e di non facile esplorazione, situati presso il promontorio tufaceo dove si trovano le sopracitate cisterne.
- Villa del console Servilio Vatia, una ricca villa maritima repubblicana presso il Fusaro. Oggi restano alcuni ruderi e due cisterne.
- Ruderi e strutture sommerse, lungo l’intera costa, da Baia fino al Capo Miseno, in particolare presso l’area di Punta Pennata.