Cuma, un tempo importantissima città della Magna Grecia (Kyme) oggi è una località che ricade tra i comuni di Pozzuoli e Bacoli, ed è senza dubbio uno dei luoghi più importanti della storia del mondo occidentale. Assieme ad Ischia è stato il primo punto di sbarco dei coloni della Grecia antica ed è stato il canale di ellenizzazione di tutto il mondo italico e poi quello romano.
Arco Felice Vecchio, la porta d’ingresso di Cumae
A duemila anni di distanza, l’ingresso per Cuma non è cambiato da come doveva apparire in epoca romana. La strada carrabile lascia spazio al basolato originale in blocchi di trachite che passa al di sotto di un enorme portale in opera laterizia alto all’incirca una trentina di metri, conosciuto dal sempre come Arco Felice Vecchio. Le nicchie sono ormai vuote, e le decorazioni non esistono più, ma la mole dell’immensa struttura sottolinea l’importanza della scenografia d’ingresso per una città come Cuma.
Il Parco Archeologico di Cuma
Cuma è con ogni probabilità la prima colonia di fondazione greca in Italia, risalente al 720 a.C., occupata subito dopo l’avamposto di Pithekoussai presso Ischia. Greca, sannita, romana, bizantina, ebbe la sua propria Diocesi, poi venne definitivamente distrutta e abbandonata nel 1207 dopo le guerre gotiche le incursioni saracene. Oggi è possibile visitare gran parte della città sacra con il Tempio di Apollo e quello di Giove, in cima al Monte di Cuma, dove si trova anche un misterioso e famosissimo corridoio, l’Antro della Sibilla, dibattuto nell’essere la sede dell’Oracolo della Sibilla Cumana o un semplice corridoio militare. A valle sono visibili, come a Pompei, i quartieri dell’abitato con strade, il Foro, le Terme e numerosi sepolcri e scavi ancora in corso in collaborazioni tra le Università Napoletane e il Centro Jean-Berard. Una visita tra storia, mito, e una meravigliosa macchia mediterranea a pochi passi dalle dune sabbiose del Lido di Cuma. Il sito è parte del Parco Archeologico dei Campi Flegrei e le visite sono a pagamento.
L’Anfiteatro Cumano
Subito fuori dalle mura antiche, si trova l’Anfiteatro Romano di Cuma, importante perchè uno dei primi anfiteatri romani “stabili” realizzati in Campania, realizzato in età repubblicana tra il II e il I sec. a.C.. I primi anfiteatri, in epoca repubblicana, erano spesso niente più che strutture di contenimento di piccole dimensioni, realizzate anche in legno. Le visite sono solo su prenotazione.
La Foresta di Cuma
La Foresta di Cuma, denominata Foresta Regionale Area Flegrea e Monte di Cuma oggi appartiene al Demanio Forestale della Regione Campania, era anticamente chiamata con il nome di Silva Gallinaria, attribuitole grazie alla considerevole presenza nell’antichità della cosiddetta Gallinella d’acqua (nome scientifico Gallinula Chloropus). Alcune delle specie arboree presenti sono l’Olmo campestre, il Sambuco, il Biancospino, la Roverella, il Frassino meridionale, e il Pino domestico, il leccio.
Presso la rocca è possibile osservare quattro postazioni di artiglieria e relativi bunker, risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, ricavati direttamente nella roccia.
La foresta è visitabile, per informazioni visitare Agricoltura Regione Campania.
La Spiaggia di Cuma e la Duna Mediterranea
Il lido di Cuma è sempre parte della Foresta Regionale ed è particolamente importante per la sua Duna Mediterranea che si sviluppa in continuità con la foresta, fatta di vegetazione strisciante e dune sabbiose. La spiaggia, orientata a occidente, è perfetta per ammirare un magnifico tramonto vicino alle Isole Campane.
Come arrivare a Cuma
Per arrivare direttamente agli scavi è consigliabile utilizzare un automobile o un bus. La fermata della stazione Circumflegrea di Cuma, che ferma direttamente presso gli scavi, è attualmente sospesa a tempo indeterminato (2022)