Il lago Fusaro è il secondo lago dei Campi Flegrei per grandezza, considerando anche il Lago di Patria. Il lago è stato utilizzato, nel corso dei secoli, per la coltivazione di mitili, pesca, macerazione della canapa, e come riserva di caccia reale.
Dimensioni e caratteristiche fisiche
Il Lago Fusaro è una piccola laguna salmastra. La sua superficie si estende per quasi un km quadrato, ha un perimetro delle coste di 2,8 km. E’ un lago poco profondo, con una profondità media attuale di 3 metri a causa di opere di dragaggio effettuate nella decade del 1980 (un tempo arrivava fino a 10 metri). Il lago è alimentato da piccoli corsi d’acqua e il dal ruscellamento delle aree limitrofe nonchè di un canale disposto sulla sponda settentrionale, drenante l’area del pantano Gaudiello.
Un tempo era presente un altro piccolo bacino collegato al Fusaro denominato Acqua Morta (da non confondersi con il toponimo presente presso il Monte di Procida), oggi estinto.
Acherusia Palus, la palude infernale dell’Acheronte
Plinio, Strabone ed altri autori antichi lo appellarono Acherusia Palus (Palude Archerusia) dal greco “axos dolor, e psa fluo, quasi “doloris fluvius” (L. Giustiniani, 1816), ovvero il fiume del dolore.
L’Acheronte era difatti un ramo del fiume Stige che scorre nel mondo sotterraneo dell’oltretomba, attraverso il quale Caronte traghettava nell’Ade le anime dei morti; suoi affluenti sarebbero i fiumi Piriflegetonte e Cocito.
L’origine del toponimo Fusaro e Coluccia
In età medievale il lago è menzionato di frequente in documenti dell’epoca e si ritrova il nome Sfosarium, Isfosarium, così come in alcune carte angioine Fusarium – Fusaria. Nella storia napoletana, il “Fusaro” indica una vasca in cui si macera la canapa (Capasso, Salzano): un “fusaro” di Napoli dava anche il nome ad una chiesa, S. Pietro a Fusariello o degli Acquarii. Non sappiamo tuttavia se tale antica pratica avesse dato il nome all’attuale lago Fusaro o se lo stesso Fusaro abbia poi coniato il termine per imitazione.
Ciò che lascia ancora dubbi e invece l’appellativo Lacus Colucius, Coluccio o Lago della Coluccia, sotto il quale nome si ritrova in alcuni scritti (Capaccio) e carte antiche, come quella del Cartaro (1584). E’ possibile ipotizzare che tale nome derivasse da quello di qualche antico possessore (Colucius era difatti un nome proprio abbastanza diffuso in antichità).
Un lago fonte di industrie e guadagni
Sappiamo che Re Carlo II° d’Angiò (1254 – Napoli, 5 maggio 1309), avendo stabilito in Tripergole uno Spedale per infermi, vi assegnò la rendita del Fusaro, derivante con ogni probabilità dall’industria della canapa e della pesca. Il 6 Agosto 1506, con Bolla Papale, i beni di questo Spedale furono incorporati a quelli della S. Casa dell’Annunziata di Napoli.
Nel 1764 Re Ferdinando IV di Borbone (Napoli, 12 gennaio 1751 – Napoli, 4 gennaio 1825) prese in fitto il lago e introdusse nel Fusaro un vivaio di mitili e ostriche: incaricò tale Giuseppe Trentanella per la realizzazione delle strutture necessarie e della coltura di questi molluschi. Nel 1782 il celebre architetto Luigi Vanvitelli realizzò sulla base della casetta del guardiano del lago, il celebre Casino di Caccia (anche conosciuta come Casina Vanvitelliana).
Come arrivare
- FERROVIA CUMANA – Fermata FUSARO oppure TORREGAVETA
- FERROVIA CIRCUMFLEGREA – Fermata FUSARO LIDO oppure TORREGAVETA
Bibliografia di riferimento
- Del Fusaro: delle sue industrie, alterazioni avvenute, de’ mezzi per allontanarle e de’ miglioramenti da introdurvi; descrizione e proposte – Oronzio Gabriele Costa (1860)
- Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli – Lorenzo Giustiniani (1816)