La donazione del Castro di Serra

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Nel 1119 un misterioso e controverso documento vergato in oscuro latino medievale assegna il Castro di Serra in Quarto al vescovo di Pozzuoli…

Introduzione

Per la storia del Castro di Serra a Quarto rimandiamo al seguente articolo presente in questo stesso sito:

Il Castrum Serrae a Quarto

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Nel suddetto articolo vi è il testo originale in latino medievale del documento del 1119 con cui Roberto principe di Capua dona il Castro al vescovo di Pozzuoli.

Il documento di donazione

Qui, riportiamo la inedita traduzione integrale del documento eseguita dall’autore di questo stesso articolo.

In nome dell’eterno Dio salvatore, Roberto principe di Capua al vescovo di Pozzuoli Donato e ai suoi successori per sempre.(E’) facoltà del Principe di sostenere le chiese di Cristo e le loro guide, essere partecipi delle necessità; (inoltre) dobbiamo venire in aiuto delle loro cose e dei loro possedimenti affinchè dotate delle elemosine e dei doni dei fedeli , i loro sovrintendenti possano attendere senza preoccupazione alle preghiere e ai ministeri spirituali.Dunque, Noi, Roberto, per grazia di Dio principe di Capua, desiderando di fare ciò, abbiamo ritenuto, alla Chiesa di San Procolo e al vescovo di Pozzuoli, sia al venerabile presule Donato della medesima Chiesa, sia ai suoi successori, con il consenso e le istanze di Rainaldo di Caivano, nostro fedele, (come) pure per volontà del proprietario Alessandro De Peroleo, nostro dilettissimo parente, cosa degna di assegnare la chiesa di San Nicola, sita nel nostro castro di Serra e di confermare per sempre con le colline, i campi coltivati e con ogni diritto delle decime e con le sue altre proprietà e diritti e con tutte le terre generalmente pertinenti ad essa; d’altra parte, questa stessa chiesa di San Nicola detiene principalmente possedimenti dalla parte di Quarto, possiede un certo appezzamento di terra di modo che si estende dalla sella del nostro stesso castro che si dice Serra nella parte occidentale attraverso il vertice della medesima collina e discende per una tal strada accanto ad una certa antica struttura in rovina nella parte settentrionale in direzione di Quarto e in modo che la strada stessa giunge, nello svoltare, fino ad una cisterna ad essa pertinente che si trova nella parte orientale vicino alla terra della chiesa di San Pietro di proprietà dello stesso vescovo e fino alla pubblica via che giunge dalla (località detta) “a Campana” in Quarto; (detiene ) anche una strada selciata dalla Serra e in modo che sale anche fino al nostro suddetto castro; invece, dall’altro lato dalla parte (della località detta) “a Campana”, nella parte occidentale, la suddetta chiesa di San Nicola possiede (un terreno) che discende dallo stesso nostro castro fino ad un’antica cisterna e fino alla pubblica via dalla parte occidentale, dove c’è una antica (strada) selciata e fino al monte che si dice Ietto (sempre) nella parte occidentale; invece, nella parte centrale ha come confini due grandi pietre miliari del medesimo episcopio che si estendono fino alla cima del suddetto monte e all’incirca verso occidente e fino alla (strada) selciata verso oriente e le due stesse pietre miliari sono (poste in modo da costituire) una misura di centonove moggia di terra senza la selva del monte; la suddetta chiesa di San Nicola detiene anche un altro possedimento dalla parte della (località) “a Campana” nella parte orientale in modo che discende attraverso la sella del nostro monte che si chiama Burro fino alla pianura della (medesima località) “a Campana” dove ha come confini delle terre di alcuni soldati e servitori nostri; dalla parte meridionale e in modo che si passa attraverso la pianura del medesimo monte dove ci sono delle piccole casette e delle antiche strutture vicino alla suddetta strada di Serra che discende verso Quarto per la stessa (strada) selciata; da oriente, ai piedi del medesimo monte Burro, la stessa chiesa di San Nicola ha pure una certa terra in un luogo che si dice Corvara lungo le terre dello stesso vescovo e ovunque delimitata dalle citate terre e la suddetta terra è per una misura di nove moggia; certamente, questa suddetta chiesa di San Nicola di Serra con tutte le menzionate terre e possedimenti, con le competenze e con tutti i suoi diritti, come abbiamo detto, con le istanze ed il consenso di Rainaldo di Caivano nostro fedele (e) anche con l’assenso e la volontà del suddetto proprietario Alessandro De Peroleo nostro dilettissimo parente, spontaneamente assegniamo e confermiamo per sempre all’episcopio puteolano e a Donato venerabile suo vescovo e ai suoi successori affinchè abbiano e possiedano per sempre essendo stato scritto ciò dal principe, messa da parte ogni opposizione e dispiacere di principi temporali, di facenti funzione di principi, di scudieri, di gastaldi di alcuno o di funzionari amministrativi. In verità, poiché il vescovo puteolano ogni anno per consuetudine veniva il Mercoledì delle Ceneri e il Giovedì Santo alla suddetta chiesa di San Nicola, vogliamo, chiediamo e stabiliamo (ciò), fino a quando il venerabile vescovo e i suoi successori, da subito e per l’addietro, debbano, ogni anno nei suddetti due giorni nella medesima chiesa di San Nicola venire per il rito della assoluzione come ebbero consuetudine i loro predecessori: perciò, se qualcuno in futuro contro questo documento del nostro ordine e confermazione avrà tentato di venire o di infrangere, sia sottoposto subito alla scomunica del detto episcopato (e) inoltre, paghi una libbra d’oro, metà al nostro sacro palazzo e metà al già menzionato vescovo anche attraverso i rappresentanti di quel vescovo.Ora, questo documento provvisto di firma rimanga inviolabile per sempre e affinchè sia creduto come più vero e sia con più attenzione osservato, abbiamo sottoscritto di nostro pugno con il monogramma qui sotto e abbiamo comandato che sia contrassegnato con il nostro sigillo. Scritto nell’anno millecentodiciannove da Roberto arcidiacono della Chiesa di Aversa, consigliere del Signor Principe Roberto.
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