L’Oasi Naturalistica di Monte Nuovo è una piccolo polmone verde situato a Lucrino, nel comune di Pozzuoli.
Il Monte Nuovo è un cono piroclastico così chiamato perché è nato con l’ultima eruzione dei Campi Flegrei, manifestatasi con diverse avvisaglie in un periodo di bradisismo ascendente. Si formò, difatti, in un episodio esplosivo di notevole estensione, tra il 29 settembre e il 6 ottobre 1538 il quale provocò anche la distruzione del villaggio medievale di Tripergole, (importante centro per la cura degli infermi grazie all’abbondanza di acque termali) e mise in fuga la popolazione locale scampata alla tragedia.
L’eruzione del 1538
La formazione del Monte Nuovo rappresenta l’unica eruzione vulcanica avvenuta nell’area dei Campi Flegrei in epoca storica. Esistono numerose testimonianze che ci danno una precisa successione degli eventi che portarono alla nascita di questo vulcano. L’attività sismica, sempre presente nella zona, ebbe una progressiva intensificazione già nei due anni precedenti l’eruzione. Il 29 settembre del 1538 le acque del mare che bagnavano le coste di Pozzuoli, si ritirarono lasciando sulle spiagge emerse centinaia di pesci boccheggianti che furono subito raccolti con gioia dai pescatori del luogo. Ma il fenomeno celava l’imminente nascita di un vulcano. Nel giro di pochi giorni tutta la conformazione della zona subì una radicale modifica con l’innalzamento del monte nuovo e lo sprofondamento della zona costiera. Il villaggio di Tripergole e la vegetazione circostante furono completamente distrutti dall’eruzione e al loro posto rimasero due crateri aridi.
La flora e la fauna di Monte Nuovo dopo la devastazione
Con il passar degli anni vari fattori hanno modificato il paesaggio vulcanico che si era creato. Una fitta e eterogenea vegetazione, favorita dalle differenze geologiche e di umidità della zona ha ricoperto l’intero Monte Nuovo, sia nella parte esterna che all’interno del cratere. Possiamo riscontrare zone steppiche con graminacee e arbusti bassi e spinosi mentre nelle zone meno secche incontriamo piante sempreverdi come il mirto, lentisco e corbezzolo. Nella zona interna del cratere, che risulta più umida, c’è una fitta lecceta con roverella, ornello, castagno, felce aquilina e strati di muschio.
Le pendici esterne sono ricoperte da pini marini, erica e ginestre. Per la bella macchia mediterranea che si è creata, nel 1996 l’intera area è stata dichiarata Oasi naturalistica (accessibile a tutti).
I percorsi dell’Oasi naturalistica
I diversi percorsi dell’Oasi Naturalistica di Monte Nuovo, tutti ben segnalati con i tempo di percorrenza, vi fanno immergere in questa stupenda natura e vi danno la possibilità di ammirare vedute mozzafiato. Salendo alla cima del cratere dal versante Sud, il panorama va da Capo Posillipo a Nisida, dal centro di Pozzuoli a Capo Miseno e, in giornate limpide, arriva alla Penisola Sorrentina. Dal bordo si vedono le ripide pareti interne e il fondo del cratere che si può raggiungere percorrendo un sentiero immerso tra i pini. Un altro sentiero consente di fare l’intero giro dell’orlo del cratere, fino ad affacciarsi sul Lago d’Averno. Da qui si vedono i due laghi, punta dell’Epitaffio e l’isola d’Ischia.
E’ una passeggiata che consiglio a tutti con condizioni metereologiche favorevoli e con scarpe comode a stivaletto.