A Bacoli si fermava, dopo ben 96 km, il lunghissimo corso del Fontis Augustei Aquaeductum, acquedotto romano detto del Serino (poichè la fonte era situata presso l’omonimo comune Avellinese). Il punto ultimo di arrivo è una grandiosa cisterna idrica, denominata dai primi studiosi e viaggiatori “Piscina Mirabilis” , confrontabile in imponenza solamente con la Cisterna di Istanbul, sebbene più recente di quasi 500 anni. Opera di altissimo livello di ingegneria per il periodo, garantiva l’approvigionamento idrico per Miseno, Bauli e tutta la flotta militare imperiale che stanziava presso il bacino di Misenum.
Una grande cisterna d’acqua
La struttura fu scavata interamente nel banco tufaceo di Bacoli: la costruzione ha pianta rettangolare e misura metri 70 x 25,50, con 15 metri di altezza: riusciva pertanto ad immagazzinare un notevole volume di 12,600 metri cubi d’acqua. Gli spazi interni sono divisi in cinque navate lunghe e tredici corte, con quattro file di dodici pilastri cruciformi che ne sorreggono la volta a botte. Sulla sommità aperture garantivano l’estrazione dell’acqua attraverso macchinari, che la immettevano poi nei canali di distribuzione secondari. Il rivestimento interno è in cocciopesto, in romano “opus signinum” – ovvero una miscela impermeabile di calce e polveri di laterizi.
Meta turistica già in antichità
Dall’esplosione del “Grand Tour”, fu una delle mete fisse per i viaggiatori europei in italia e in particolare in Campania. All’interno è infatti possibile scorgere numerosi graffiti appartenenti ad uomini illustri dell’epoca, i quali hanno scritto o inciso nel rivestimento di cocciopesto il nome e la data. Tra i famosi visitatori vi sono stati inoltre Mozart, Goethe, Dumas.
Come arrivare e come visitare la Piscina Mirabilis
Bibliografia
- Itinerario Flegreo, Amedeo Maiuri 1934
- Cir Campania
- Guida Archeologica Campania, Stefano de Caro 1981
- Avanzi delle antichità esistenti a Pozzuoli, Cuma e Baja, Paolo Antonio Paoli 1768